Evoluzione animali

Esoterismo

L’evoluzione degli animali

Estrapoliamo dal libro “Il mistero della vita e della forma”, di C. Jinarajadasa ( edito dalla

“Editrice Libraria Sirio “ , nel 1956 ) il seguente passo intitolato :

L’evoluzione degli animali.

Osservando la natura si vede subito che la grande maggioranza degli organismi viventi non si trova nel regno umano, ma nei regni vegetale e animale. Le teorie della scienza moderna insegnano che nell’evoluzione delle delle forme vi é un anello di congiunzione tra il regno vegetale e il regno animale e tra il regno animale e l’uomo; e dato che l’uomo é finora l’essere più alto nella scala dell’evoluzione, é evidente che tutte le forme a lui inferiori devono tendere al suo tipo. Il tipo più alto del regno animale e che più si avvicina all’uomo é lo “anello di congiunzione mancante” e le scimmie antropoidi sono le forme ora esistenti che più si avvicinano a tale “anello di congiunzione”. Dal lato della forma fisica si vede abbastanza chiaramente la transizione dalla scimmia antropoide all’uomo; ma se nel regno animale consideriamo l’intelligenza vi é certamente una grande lacuna nel concetto scientifico dell’evoluzione. Abbiamo certi animali domestici, come i cani, come i gatti,i cavalli, nei quali le caratteristiche umane dell’intelligenza e dell’emozione appaiono chiaramente; più di un cane, nella sua natura interna, é più vicino all’uomo che non la scimmia antropoide. E’ evidente che, dal lato della forma, non vi é transizione possibile dal cane all’uomo; quindi i superiori attributi umani sviluppati nei nostri animali domestici devono inevitabilmente andar sprecati se l’evoluzione procede rigidamente secondo la scala delle forme enunciata dalla scienza ( fig. 5 ).

A fine di meglio comprendere la natura dell’opera, dobbiamo completare il concetto dell’evoluzione della forma nel regno animale con quello dell’evoluzione della vita, e solo quest’ultimo concetto ci permettrà di comprendere appieno la parte che il regno animale ha nei pocessi evolutivi.

Ogni vita, qualunque essa sia, nel minerale, nella pianta, nell’animale, nell’uomo, é fondamentalmente la Vita Una, la quale é un’espressione della natura e dell’attività del LOGOS; ma questa Vita rivela i suoi attributi più o meno perfettamente secondo la maggiore o minore limitazione che subisce nell’evoluzione. La limitazione é al suo massimo nel minerale, ma diminuisce grado a grado nell’animale e nell’uomo. Nell’evoluzione dei suoi attributi la Vita subisce queste limitazioni una dopo l’altra; dopo le limitazioni della materia minerale in cui ha imparato a esprimersi nella costruzione di forme geometriche, mediante la cristallizzazioe, diviene la vita del regno vegetale. Conservando tutte le capacità che la Vita imparò nella materia minerle, come pianta aggiunge ora nuove capacità e scopre nuove maniere di rivelarsi. Compiuta sufficiente evoluzione nel regno vegetale. Questa vita, con tutte le esperienze acquistate come minerale e come pianta, costruisce organismi nel regno animale, a fine di rivelare ancor meglio i suoi attributi nascosti mediante le forme più complesse e più plastiche degli animali. Quando l’evoluzione nel regno animale é terminata, il successivo stadio di aito-rivalazione é nel regno umano.

Atrraverso tutti questi grandi stadi, il minerale, il vegetale, l’animale e l’umano, la Vira Una é all’opera, di costruzione, dietruzione e ricostruzione, sforzandosi sempre di costruire forme sempre più alte.

Lungoo tempo prima di cominciare il suo lavoro nella materia minerale, questa Vita Una si differenzia in sette grandi correni, ciascuna delle quali ha la sue speciali ed immutabili caratteristiche ( fig. 56 ) La Unica Fonte di Vita é, nel diagramma, rpperesntaat nel triangono entro il circolo. Ciscuna delle sette correnti si differenzia in sette modificazioni. Se rappresentiamo le sette grandi correnti coi numeri 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, potremo indicare le modificazioni di ciascuna secondo la seguente tavola:

Apparirà chiaro in tal modo che il primo tipo di vita ha sette varianti, nella prima delle quali la caratteristica speciale del tipo é doppiamente accentuata ( ! . 1 ), ma nelle rimanenti é modificata dalle caratteristiche degli altri sei tipi fondamentali ( 1.,1 . 3 , 1. 4, 1 .5, 1 . 6, 1 . 7,). Questo principio si applica anche agli altri tipi fondamentali, come si può vedere dalla tavola. Questi tipi sono noti sotto il nome di “Raggi” .

Ognuna delle quarantanove varietà della Vita Una segue il proprio sviluppo caratteristico in tutti i grandi regni della natura, minerale, vegetale, animale e umano. Il tipo di vita che nel regno animale appartiene alla varietà 3.2 é passato dal regno minerale al vegetale seguendo la propria corrente speciale ed é stato la varietà 3.2 della vita vegetale; giunto il tempo di passare al regno animale, diventerà la varietà 3.2 di vita animale e rivestirà le forme animali esclusivamente riservate allo sviluppo di questo tipo di vita. Quando questa vita animale passerà allo stadio umano, darà origine ad un individuo del tipo umano 3.2 e non di un altro tipo. Queste varianti della corrente di Vita Una seguono in tutti i regni le loro 49 correnti distinte e non vi é mescolanza di un tipo con l’altro.

Quando le 49 correnti di vita del regno animale son pronte a passare allo stadio umano, ciascuna delle sette varianti di ciascun tipo fondamentale converge le fasi più alte della vita animale in alcune poche forme prestabilite. E’ disposto nel Piano Divino che queste forme vengano a contatto con l’uomo in qualità di animali domestici; sotto l’influenza delle cure umane, la vita animale rivela le sue qualità latenti, le sviluppa e “si individualizza” nel regno umano.

Abbiamo oggi alcuni tipi animai che sono, per così dire, le porte che conducono dal regno animale all’umano; tali sono il cane, il gatto, il cavallo, l’elefante e probabilmente anche la scimmia. In questi può aver luogo la transizione dall’animale all’uomo, purché le volute influenze agiscano sulla vita animale per opera dell’uomo. Benché la vita nei cani e nei gatti sia del più alto tipo dei rispettivi due “Raggi”, pure la transizione ha luogo soltanto quando un cane o gatto sviluppa intelligenza ed affetto per l’azione diretta di un essere umano.

I nostri animali domestici derivano da tipi di vita animale più primitivi e selvaggi, il cane discende dal lupo, il gatto da vari animali felini, quali la pantera, la tigre, ecc. Allo stadio attuale le correnti di vita che si manifestano nei Canidi , convergeranno tutte nei cani domestici allo scopo di entrare nel regno umano; e similmente i tipi di vita manifestantisi nei Felini convergono oggi nel gatto domestico. Nelle età future avremo anche altri tipi di animali domestici che saranno pure tra le forme che costituiscono le sette porte d’entrata all’umanità.

Per comprendere l’evoluzione degli animali é necessario farsi un chiaro concetto di che cosa sia l’anima-gruppo animale. Come dal punto di vista Teosofico l’uomo non é il corpo fisico, ma un’entità spirituale invisibile che possiede un corpo fisico, così é per l’animale. Il vero animale non é il corpo ma una vita invisibile che sta alla forma anomaleanimale e tale vita ha latenti in sé tutti i possibili sviluppi di coscienza di attività animale. L’anima-gruppo animale fu in epoche precedenti l’anima-gruppo vegetale e prima ancora l’anima-gruppo minerale, onde essa é già specializzata dalle sue esperienze nella materia minerale e vegetale. Al pesente stadio non v’èrituale invisibile che possiede un corpo fisico, così é per l’animale. Il vero animale non é il corpo ma una vita invisibile che sta alla forma animale come l’anima umana sta al corpo umano. Questa vita invisibile, che anima le forme animali, é chiamata Anima-Gruppo.

L’anima-gruppo é costituita di una certa determinata quantità di materia mentale animata dalla energia del LOGOS. Questa materia mentale contiene una vita specifica al grado di evoluzione animale e tal vita ha latenti in sé tutti i possibili sviluppi di coscienza e i attività animale. L’anima-gruppo animale fu in epoche precedenti l’anima-gruppo vegetale e prima ancora l’anima-gruppo minerale, onde essa é già altamente specializzata dalle sue esperienze nella materia minerale e vegetale. Al presente stadio di evoluzione non vi é un’unica anima-gruppo animale per tutto il regno animale, come non vi é un unico tipo fisico per tutti gli animali; come nella evoluzione della forma vi sono oggi regni, sotto-regni, gruppi, classi, ordini, generi, specie e famiglie, così simili divisioni esistono nell’anima-gruppo animale.

Il diagramma a fig. 57 potrà dare un’idea del modo in cui un’anima gruppo opera. Supponiamo che sul piano mentale esista l’anima-gruppo di qualche specie di vita animale; quest’anima collettiva si incarnerà ripetutamente sulla terra negli animali che la rappresentano. Le vite di due animali appartenenti a quest’anima gruppo sono affatto distinte sulla terra finché gli animali vivono, ma quando essi muoiono la vita di entrambi ritorna all’anima-gruppo e si mescola con tutte le altre vite che formano parte di quella specie e parimenti vi ritornano.

Osservando il diagramma, se A e B stanno a rappresentare, sul piano fisico due animali appartenenti all’anima-gruppo, la loro progenie é rappresentata da a , b , c , d , e , per l’animale A, e da f , g , per l’animale B. Ora la vita che anima i corpi della nuova generazione viene direttamente dall’anima-gruppo sul piano mentale. Supponiamo che dalla famiglia di A gli animali rappresentati da a , d , e , muoiano giovani per debolezza o siano distrutti dai nemici della loro specie, e che simile sorte tocchi a quello dei figli di B, rappresentato da g . Quando questi animali muoiono, la loro ritorna direttamente all’anima-gruppo e vi porta il contributo delle poche esperienze che ebbe prima della morte, Dal diagramma vediamo che b ha tre discendenti, h, i , l ; c ed f tre , o ,p , q . Anche la vita che anima i corpi di questa seconda generazione proviene direttamente dall’anima collettiva, ma contiene in sé anche le esperienze di quelle generazioni anteriori che perirono prima che la seconda generazione fosse concepita. Alla morte di ciascun animale ritorna così all’anima-gruppo la vita che lo animava e che conserva come memorie innate le varie esperienze acquistate nell’ambiente fisico. La memoria di queste esperienze fisiche si

manifesta negli animali quale istinto; e la coscienza dell’anima-gruppo si modifica lentamente secondo i contributi che i suoi rappresentanti sulla terra le riportano.

E’ evidente che b , c ed f sopravvissero solo perché dotati di maggiore capacità di adattamento all’ambiente in costante mutamento intorno ad essi, e che a ,d , e , g morirono perché deficienti di tale qualità.

I primi sopravvissero perché più forti e meglio capaci di adattarsi ad un ambiente in cui la lotta e la concorrenza predominano, ed essendo i più atti a resistere divengono canali della vita dell’anima-gruppo, e producono dei discendenti dotati di questa qualità di adattamento.

In questo processo di selezione che la natura fa onde sopravvivano solo le forme più idonee, hanno parte importante certe entità dei mondi invisibili, chiamate, nella figura, i “Costruttori”. Queste Intelligenze appartengono ad un regno superiore al regno mano e sono note sotto il nome di Deva o Angeli : una categoria di questi “Esseri Risplendenti” ha il compito di guidare i processi della vita nella natura ; sono i Deva che dirigono la lotta per la vita, e sorvegliano, nei loro protetti, lo sviluppo di quelle caratteristiche che tendono verso le forme ideali della specie; essi risvegliano i “fattori” Mendeliani che sono tanto intimamente connessi con la manifestazione delle caratteristiche latenti della vita che anima la forma. Questi costruttori hanno dinanzi a sé il modello di certi tipi Ideali che dovranno essere sviluppati nella natura onde meglio servire ai fini della Vita; con questi Arhetipi dinanzi, essi dal mondo invisibile sorvegliano e plasmano gli organismi, jn modo da assicurare quella sopravvivenza dei più forti, la quale non é facile a spiegare on le ordinarie teorie dell’evoluzione. Oggigiorno le scienze biologiche non sono in grado di spiegare i “ tre maggiori problemi dell’evoluzione” – l’origine della specie, l’origine dell’adattamento, il telefinalismo ( la perseveranza, attraverso le età, in ben determinati intenti ). Che la “cieca natura” possa operare con una tale finalità con un metodo puramente meccanico di prova e riprova, non é convincente. L’adattamento sarebbe la fine quasi certa, a lungo andare. La concezione dell’anima-gruppo e delle mansioni dei Deva Costruttori, offre una ragionevole spiegazione. Sono i Costruttori che seguono il metodo dei tentativi nelle loro operazioni lungamente protratte attraverso i secoli, ma il tipo finale è a loro presente sin dal principio.

La lotta per l’esistenza é il metodo che i Deva hanno adottato per mettere alla prova gli organismi viventi e per scoprire quali di essi svilupperanno in tal lotta le caratteristiche che sempre più li avvicinino gli archetipi. Bisogna rammentare che alla morte di un qualsiasi organismo, la Vita che lo animava non si dissipa nel nulla, ma ritorna con le sue esperienze alla propria anima-gruppo e da questa emerge di nuovo in seguito per animare un’altra forma. Perciò, quando vediamo che di cento semi forse uno solo trova terreno per germinare, e novantanove vanno perduti, lo spreco é solo apparente poiché la vita dei novantanove incapaci di adattarsi ritorna in un’altra generazione nei discendenti del seme che “ ha germinato”.

Visto questo principio dell’indistruttibilità della Vita, i Costruttori dispongono in modo che nei regni vegetale ed animale vi sia aspra lotta per l’esistenza; e questo metodo, pur producendo la brutale ferocia della natura visibile, é tuttavia dal lato invisibile, un’amichevole cooperazione tra i Costruttori che dirigono lo sviluppo delle

forme rivali. Essi hanno l’unico scopo di eseguire la Volontà Divina che ha posto loro innanzi gli Archetipi da conseguirsi nella evoluzione delle forme.